Chiavi di lettura delle Indicazioni 2012. Italiano

di Maria Piscitelli | del 13/10/2012
Chiavi di lettura delle Indicazioni 2012. Italiano

 

Il nuovo testo delle Indicazioni nazionali (2012) presenta per l’Italiano molti aspetti in comune con le Indicazioni del 2007, sia nell’articolazione del curricolo sia nei frequenti richiami alle scelte operate (introduzione, traguardi e obiettivi). La nuova Introduzione, costituita da una premessa e da considerazioni sulle diverse abilità (linguistiche e metalinguistiche), riprende gran parte dei principi di educazione linguistica esposti nella versione precedente[i],  cui viene aggiunto un paragrafo sulle finalità dell’insegnamento[ii]. Interessanti elementi innovativi si riscontrano nell’articolazione del curricolo per l‘inserimento di un significativo ambito relativo al lessico (Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo) e per una diversa denominazione della Riflessione sulla lingua (Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua)[iii]. Seguono notazioni sull’oralità, sulla lettura, sulla scrittura e sullo sviluppo del lessico e delle capacità metalinguistiche, in cui ritornano, seppur parzialmente, alcuni importanti concetti dell’educazione linguistica[iv].

 All’interno di questo quadro, che dovrebbe orientare l’insegnante nell’interpretazione e nella scelta degli obiettivi in vista dei traguardi da raggiungere, si registrano modifiche di varia natura (aggiunte, cancellazioni, sostituzioni, riformulazioni, spostamenti e cambio dell’ordine) che, in taluni casi, rendono più chiari e puntuali traguardi e obiettivi[v], li aggiornano positivamente[vi] prendendo in esame i testi digitali, i linguaggi multimediali, il quadro di riferimento teorico di Ocse Pisa e Invalsi e l’incidenza del lessico nello sviluppo delle competenze linguistiche oppure li rivedono opportunamente[vii]. In altri passaggi invece si riconfermano e si operano[viii] anticipazioni inutili o si determinano curvature discutibili. Ne è un esempio la rilevanza assegnata alla strumentalità della lingua e agli aspetti ortografici, sebbene importanti e tra l’altro adeguatamente sottolineati nelle Indicazioni del 2007. Una simile accentuazione potrebbe indurre l’insegnante a concentrarsi, nelle classi 1a e 2a, esclusivamente sull’acquisizione strumentale e sull’addestramento ortografico, a scapito della comprensione e produzione scritta, perdendo di vista il Quadro generale[ix]. Potrebbe verificarsi, come già successo nel passato, che l’attenzione sulla correttezza ortografica si traduca in sterili esercizi o in ripetuti dettati, il più delle volte mortificanti delle curiosità del bambino e del desiderio di imparare. Fa riflettere la collocazione dell’obiettivo Scrivere sotto dettatura curando in modo particolare l’ortografia (cl.3a), in un momento in cui i bambini non sono ancora padroni della propria lingua o dell’Italiano, lingua seconda. Il dettato è un’attività integrata, precoce per bambini di 8 anni poiché investe più operazioni cognitive[x].

Imparare a leggere e a scrivere implica certo l’acquisizione di strumenti “necessari per un’alfabetizzazione funzionale”, ma tutto ciò si realizza con pratiche di lettura e scrittura differenziate, con attività di apprendimento su di esse, accompagnate da fasi di osservazione, di discussione e di riflessione su quanto  prodotto. L’apprendistato strumentale diventa proficuo se correlato alle abilità linguistiche e ai processi sottesi. Aspetti questi ultimi non sufficientemente approfonditi negli obiettivi della classe 3a. La comprensione e la produzione linguistica rimandano a operazioni cognitive complesse che se non sono attivate, presto e gradualmente, il bambino avrà una bella calligrafia e una corretta ortografia, ma non saprà scrivere, come dimostrano dati recenti.

                 
Occorre notare che l’ortografia è una questione complessa, che va sicuramente affrontata nei primi anni di scuola, ma non solo. Essa comporta interventi ricorsivi di vario tipo, finalizzati allapromozione di strategie cognitive e di capacità di controllo della scrittura personale. Gli errori dei bambini più frequenti riguardano: la fonologia (suoni e significati), non citata nel Documento, alla quale si dedica poco spazio anche a scuola nonostante la presenza di bambini non italofoni; il lessico, i tratti semantici e grammaticali di un testo e la stessa testualità. Per superare ostacoli di questo genere bisognerebbe prefigurare interventi volti a incrementare l’educazione all’ascolto e al parlato, il lessico, le modalità di comprensione e di produzione di una pluralità di semplici testi e la riflessione su specifici elementi grammaticali (accento, apostrofo, accordi, verbi, ecc.). Altrimenti l’addestramento fine a se stesso genera fugaci automatismi, pronti a scomparire in nuove situazioni.

        
Infine appaiono carenti i riferimenti alle varie forme del parlato e dell’ascolto e alla scrittura creativa, attività fondamentale per far sperimentare al bambino il piacere di scrivere e di esplorare le potenzialità espressive della lingua, aprendola all’immaginario, componente preminente dell’educazione letteraria (Da: Passa…. Parole, Chiavi di lettura delle Indicazioni 2012 a c. di G. Cerini, Faenza, Homeless Book, 2012) .

 

          Riferimenti bibliografici

Bazzanella C. (2005), Linguistica e pragmatica del linguaggio, Roma-Bari, Laterza.

Simone R., L’educazione linguistica dalla lingua al linguaggio, in Simone R. (a cura di) 1979, L’educazione linguistica, Firenze, La Nuova Italia.

 

          Sitografia

          www.fucinadelleidee.eu/


Allegato vedi in questo sito

[i]Ad esempio: la centralità della lingua per la crescita di ogni individuo e per la formazione del cittadino (“componente essenziale delle abilita per la vita); la consapevolezza che gli apprendimenti avvengono in spazi antropologici plurali (situazionali, socio-culturali, geografici, linguistici e comunicativi), con varietà linguistiche e regionali, da cui occorre partire, tenendo conto delle diversità dei retroterra linguistici e comunicativi degli allievi e che in molti di loro “l’italiano rappresenta una seconda lingua”;  la trasversalità della lingua (i docenti delle diverse discipline operino insieme…dare a tutti l’opportunità di inserirsi adeguatamente nell’ambiente scolastico e in percorsi di apprendimento); la gradualità dell’apprendere (tempi distesi e lunghi, “progressione graduale” per assicurare e stabilizzare quanto l’alunno ha acquisito; traguardi e obiettivi intesi come evoluzione dalla scuola primaria a quella secondaria di I grado e sviluppo progressivo dei vari livelli degli obiettivi, ecc.

[ii] Nel  primo ciclo di istruzione devono essere acquisiti gli strumenti necessari ad una “ alfabetizzazione funzionale”; gli studenti devono ampliare il patrimonio orale, imparare a leggere e scrivere correttamente e crescente accrescimento del lessico”.

[iii] Per questi due ambiti si rimanda alla Voce Grammatica.

[iv] Fra questi citiamo: la varietà e la variabilità della lingua, che si esercitano su una pluralità di testi e di scopi, di situazioni comunicative e di registri linguistici “nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo”; la processualità della scrittura, guidando il bambino nei primi anni a “leggere e a scrivere parole e frasi sempre legate a bisogni comunicativi e inserite in contesti motivanti”; la pratica delle abilità linguistiche orali e scritte attraverso l’esperienza dei diversi usi della lingua; la “predisposizione di ambienti sociali di apprendimento idonei al dialogo, all’interazione..”; la rimozione di ostacoli alla comprensione dei testi….”.

[v] Vedi Ascolto e parlato, cl.3a: ob.5; cl.5a obb. 5-7. Lettura, cl. 5a, obb.5- 8. Scrittura, cl.3a ob.3, cl.5a, obb. 6-7. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua, cl.3a, o.1.

[vi] Vedi Ascolto e parlato, cl.5a ob. 2. Lettura, cl. 3a, obb. 2-4;. cl.5a, ob.2. Scrittura, cl.5a obb.3-5-9.

[vii] Vedi Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua, cl. 3a, ob. 2; cl.5a, ob. 1.

[viii] Vedi  Lettura, cl.3a, ob. 3, la testualità informativa. Ascolto e parlato, cl.3a, ob 3. Inserimento dei testi espositivi.

[ix] ” A scuola si apprende la strumentalità del leggere e si attivano i numerosi processi cognitivi necessari alla comprensione. La lettura va praticata su un’ampia gamma di testi…”  (Lettura);“Questo indispensabile apprendistato non esaurisce la complessità dell’insegnare e dell’imparare a leggere e a scrivere, ma ne costituisce il necessario requisito” (Scrittura).

[x] Capacità di ascolto, comprensione globale del testo, conoscenza del lessico, oltre che della grafia, capacità di previsione, inferenze.